Farmers 3.0, tecnologia e innovazione che cambiano l’agricoltura
“La Regione Umbria, attraverso la misura 16 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, investe 70 milioni di euro, in percentuale quasi il doppio della media nazionale, per favorire il processo di innovazione del settore cui è stato impresso un forte slancio anche nella precedente programmazione, in cui sono stati finanziati 130 partenariati fra imprese agricole e agroalimentari, centri di ricerca e servizi, con un ruolo importante svolto dal Parco Tecnologico agroalimentare 3A ”.
Lo ha sottolineato il direttore regionale Ciro Becchetti, autorità di gestione del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 dell’Umbria, introducendo stamani l’incontro “Farmers 3.0. Innovazione e ricerca che cambiano l’agricoltura”, organizzato nell’ambito del Festival internazionale di giornalismo, in cui sono stati presentati quattro progetti attivati in Umbria nel settore agricolo e agroalimentare.
“Anche in Europa – ha detto Becchetti – all’Umbria è riconosciuto il fatto di essere un punto di riferimento per aver scommesso soprattutto nella diffusione dell’innovazione e ricerca per il futuro dell’agricoltura. Ci sono imprese, capitali, giovani che si impegnano – ha proseguito – e la Regione li supporta con le risorse dei Programmi di sviluppo rurale che, negli ultimi quindici anni, sono costantemente aumentate in proporzione rispetto al budget nazionale, con una media pro capite che è oltre volte quella degli altri programmi”.
L’Umbria è in testa alla classifica anche per quanto riguarda lo stato di avanzamento del Psr 2014-2020: “ad oggi i pagamenti ammontano a 197,5 milioni di euro, il 21,5 per cento della spesa pubblica programmata che ha raggiunto i 928 milioni di euro con le risorse aggiuntive per il ‘cratere’ del sisma 2016 derivanti dalla solidarietà del Ministero delle politiche agricole e delle Regioni non colpite dal terremoto. Già dal 2017 abbiamo raggiunto il target di spesa fissato per la fine del 2018”.
Stimolati dai giornalisti Roberto Conticelli, responsabile dell’edizione umbra della Nazione e presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, e Massimo Sbardella, esperto nel settore dell’economia, sono intervenuti Antonio Natale, che ha presentato l’esperienza di Agricolus; Roberto Montagnoli, di Coldiretti, che ha presentato il gruppo operativo “Multinet”; Andrea Sisti, amministratore unico della società Landscape Office Agronomist Stp, presidente dell’Associazione mondiale degli agronomi, sul progetto “Vista”, la vetrina informatica per sistemi di trasparenza nell’agroalimentare, e Andrea Chioini, giornalista di Rai 3 Umbria, che ha illustrato l’attività svolta a difesa delle colture attraverso il Bollettino fitosanitario nel telegiornale regionale della Rai.
“Agricolus – ha specificato Antonio Natale che ne è cofondatore – è una società informatica che lavora, con un team multidisciplinare e in contatto con centri di ricerca italiani ed europei, in agricoltura di precisione, supportando coltivatori, agronomi, operatori del mondo agricolo. L’agricoltura di precisione – ha rilevato – significa fare la scelta giusta nel momento giusto e nel posto giusto, avvalendosi delle tecnologie per aumentare produzione, qualità, fare reddito, per migliorare la sostenibilità ambientale delle aziende. L’agricoltura attraversa una fase storica di cambiamento, in cui l’agricoltura di precisione gioca un importante ruolo e avrà, si stima, una crescita di oltre il 12 per cento nel periodo 201-2020 fino a raggiungere i 4,55 miliardi di euro. Si mette il campo al centro del sistema e della tracciabilità, al centro del futuro”.
“Il gruppo operativo Multinet – ha detto Roberto Montagnoli – ha come obiettivo quello di valorizzare la multifunzionalità delle imprese agricole. Al progetto aderiscono 31 piccole imprese agricole con esperienze nel sociale, nel settore turistico-ricettivo e della vendita diretta e sono coinvolti anche alcuni Comuni umbri. Eemento trainante quello del cibo. Un tema al centro dell’attenzione in particolare quest’anno, che è stato proclamato Anno nazionale del cibo italiano. Vogliamo far incontrare il mondo dell’agricoltura con l’ambiente urbano e costruire nuovi modelli di business, partendo dalle esigenze del territorio. Modelli che vogliamo possano essere poi trasferiti e utilizzati dal maggior numero di imprese possibili”.
“L’Umbria è fra le regioni più avanzate in materia di sviluppo rurale e innovazione” ha affermato Andrea Sisti, che ha presentato il progetto “Vista”. Il tema “più rilevante – ha detto – è oggi quello della conoscenza e della distribuzione del cibo, di avere cibo sano e di qualità, una possibilità preclusa a molte fasce sociali. L’alimentazione, e non era scontato, è oggi al centro della nuova Politica agricola comune. Con ‘Vista’, con l’utilizzo dell’agricoltura di precisione e l’introduzione delle nuove tecnologie nelle aziende, vogliamo far conoscere e rendere trasparente l’intero processo di produzione. Attraverso la piattaforma web faremo incontrare l’imprenditore ‘genuino’ e il consumatore finale, sempre più attento alla qualità dei cibi e alla loro tracciabilità, fornendo tutte le informazioni utili a contrastare la ‘paura del cibo’”.
Infine Andrea Chioini ha illustrato l’attività di informazione della testata regionale Rai, in collaborazione con l’Assessorato regionale e le associazioni olivicole per il monitoraggio della mosca dell’olivo, con bollettini trasmessi nei principali telegiornali regionali.